Ripresa la campagna di rilevamento CEM a Treviglio
Rilevamento CEM
Volontari e TAOMA
Nella convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale di Treviglio, l’Associazione Volontari della Protezione Civile di Treviglio e Gera d’Adda, fra gli altri interventi, ha la rilevazione dei CEM (Campi Elettromagnetici) sul territorio di Treviglio con varie finalità. La prima è di natura strettamente pratica, e risponde ad un’esigenza circostanziata di avere dati reali sulla presenza di fonti di CEM, per completare quanto già documentato presso l’Ufficio Ambiente. La seconda è di tipo salutistico, in quanto le misure danno origine a valutazioni sulla singola fonte e sull’insieme delle stesse, per stabilire l’impatto sulla popolazione; ciò supporta o dissolve la preoccupazione per la salute, soprattutto in presenza di dubbi e interpretazioni varie. La terza ha una valenza costruttiva, per la possibilità di fornire eventuali indicazioni nella stesura di documenti e regolamenti locali, oltrechè di supplire ad interventi dedicati.

In questo modo si risponde anche alla necessità di monitoraggio di un’Amministrazione Comunale come la nostra può avere bisogno per rispondere ad interrogativi, sia di tipo tecnico, che di tipo applicativo.

La strumentazione in possesso della nostra Associazione è la migliore sul mercato, non solo nazionale, e consente misure precise e valutabili con estremo rigore. Per ogni singolo rilevamento l’apparecchiatura elabora circa 4000 dati, che conducono al valore finale, considerato quindi come la media di tantissime singole misure.

E’ noto a tutti che esistono normative precise, sia per la costruzione, che per il posizionamento, che per il funzionamento delle antenne e dei ripetitori, e delle linee ad alta tensione, con la conseguente salvaguardia della salute umana.

La misura viene effettuata puntando lo strumento contro la sorgente alla distanza più vicina possibile, e tenendo conto di eventuali possibili interferenze, quali ad esempio alberi e costruzioni. In alcuni casi infatti non è possibile effettuare la misura proprio sotto l’antenna; c’è da dire però che comunque già subito ai piedi dell’antenna si è ad almeno 10 metri da terra, e quindi già oltre il limite fissato dalla legge per le misure di salvaguardia.

Il nostro studio, iniziato nel 2009 e che stà proseguendo anche quest’anno, è rivolto ad antenne e ripetitori, e alle linee ad alta tensione. I siti oggetto di rilevazione sono 37, di cui 25 riferiti ad antenne di impianti di telefonia mobile e ripetitori con misura espressa in V/m, 10 a linee ad alta tensione con misura espressa in µT (microTesla), e 2 a impianti radiotelevisivi. Di questi, alcuni siti sono stati oggetto di misure ripetute, per verifiche e approfondimenti. Sono state prese in esame anche due aree cosiddette sensibili, così come definite dalla legge vigente; in particolare, le misure sono state effettuate presso le Scuole Elementari "A.Mozzi" e "C.Battisti", a testimonianza di un particolare interesse salutistico per una popolazione per definizione più debole, come gli scolari.

Tutte le misure sono risultate ben al di sotto dei limiti previsti dalla normativa, e questo conforta, se mai ce ne fosse stato bisogno, ai fini di tranquillizzare gli eventuali allarmi che periodicamente emergono nel dibattito anche politico non solo della nostra città. Ciò significa che, per quanto ai parametri rilevati, siamo assolutamente nella normalità, e quindi, almeno per adesso, possiamo stare davvero tranquilli; non ci sono elementi per sollecitare interventi di alcun tipo. Certo è che i nostri volontari, abilmente coordinati da Marco Villa, esperto del settore, e assistito da Alberto Rottola, Giancarlo Zavatti, Giovanni D'Avenia, Eugenio Pezzotti, Roberto Barzago, continueranno ad effettuare le misure all’aperto, ricordando anche che i CEM più potenti e potenzialmente più dannosi li abbiamo in casa.

Per quanto ai danni a lungo termine, non abbiamo ancora dati certi in merito alla gravità; sono in corso studi approfonditi per valutarla, ma i risultati non sono ancora definitivi. Ciò comunque non può far distogliere l'attenzione scientifica da un problema che potrebbe presentarsi grave, anche se finora non lo è.
Per quanto ai danni a breve termine, oltre a quei tipi di fenomeni di interferenza che ogni tanto ci vengono mostrati in televisione, c'è tutta una serie di sintomi biologici ricollegabili all'esposizione ai campi elettromagnetici; questi sintomi, seppure non specifici e comunque da valutare approfonditamente, vanno dall'affaticamento, all'irritabilità, alla nausea, all'insonnia, alla difficoltà di concentrazione, alle vertigini, e addirittura alla tendenza alla depressione. Seppure indicati da vari studi, è chiaro che il rapporto causa-effetto è da valutare attentamente ai fini di escludere altre cause magari banali, o forse organiche. Quindi, non ci resta che prevenire, o meglio ancora, segnalare dove è possibile intervenire.

Consulta i dati rilevati

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  Inviato da admin   mercoledì 10 marzo 2010 - 19:04:31
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